Il valore aggiunto di una nuova tecnologia.

In ginecologia l’ecografia 3D permette l’acquisizione in tempo reale, di più scansioni di una stessa struttura e la ricostruzione della terza dimensione sul piano coronale al fine di valutare meglio alcune patologie miometriali o endometriali. Tra le principali applicazioni in ambito ginecologico ci sono:

  • Studio delle malformazioni uterine (utero setto, utero bicorne, didelfo…) con importanti risvolti per la medicina della riproduzione. Nelle pazienti con pluriabortività, infertilità non altrimenti spiegata, aborti tardivi, placentazioni anomale, parto pretermine, presentazioni fetali anomale… fino al 25% dei casi ci si trova di fronte a una problematica di malformazione mulleriana (struttura embrionaria da cui trae origine l’apparato genitale interno). L’esame viene eseguito in fase secretiva o proliferativa avanzata, quindi nella seconda metà del ciclo, poco prima dell’arrivo della mestruazione, al fine di ottimizzare la visualizzazione dell’endometrio e delle eventuali patologie/anomalie della cavità endometriale. Con questo esame è possibile visualizzare con precisione il profilo del fondo uterino e la morfologia della cavità endometriale.

  • Altra applicazione per la diagnosi ecografica 3D è per la mappatura dei miomi/fibromi uterini, nelle pazienti con miomi multipli, sostituendosi alla risonanza magnetica, esame sicuramente più lungo e costoso
  • Valutazione della zona giunzionale, area ipoecogena tra endometrio e miometrio che può essere alterata nelle pazienti con adenomiosi-endometriosi o con problematiche di infertilità e sterilità
  • Valutazione della riserva ovarica e conta follicolare antrale
  • Nella policistosi ovarica può trovare impiego nella stima del parenchima ovarico funzionale rispetto al volume ovarico totale
  • Altra applicazione sempre in ambito ginecologico è la valutazione della pervietà tubarica, in circa il 30% dei casi di infertilità femminile la causa è ascrivibile alla chiusura parziale o completa delle salpingi. La sonoisterosalpingografia 3D è un esame semplice, non invasivo, ambulatoriale e permette di valutare real time la pervietà tubarica con l’ausilio di mezzo di contrasto schiuma gel acquoso, che viene spontaneamente riassorbito nel giro di 48 ore. I vantaggi sono la non invasività rispetto alla laparoscopia diagnostica, il non utilizzo dei raggi X e del mezzo di contrasto iodato a differenza della isterosalpingografia, riduzione dei tempi e di costi, rapidità ed elevata accuratezza dell’esame che si aggira all’85% dei casi.

In ostetricia l’ecografia 3D viene utilizzata per la visualizzazione del volto fetale (baby face), l’esame andrebbe eseguito tra le 24 e le 28/30 settimane gestazionali epoca in cui il volto fetale ha acquisito una struttura anatomica definita e allo stesso tempo il rapporto tra feto, utero e liquido amniotico permette un’acquisizione ottimale delle immagini. Studi recenti hanno persino dimostrato che l’ecografia 3D possa agevolare il bonding permettendo un maggior riconoscimento dei tratti materni o paterni e favorendo quindi un successivo ‘attaccamento’.

Altra applicazione in ambito ostetrico con indicazione medica, nel sospetto di patologie ostetriche quali labiopalatoschisi, anomalie degli arti o della colonna vertebrale. Non vi sono applicazioni per l’ecografia 3D per quanto riguarda la diagnosi di  patologie cromosomiche.

Altro vantaggio sicuramente utile è la possibilità di salvare le immagini, i volumi e poterli rivedere in un secondo momento o inviarli ad esperti di una determinata patologia al fine di un confronto reciproco di opinioni per programmare un percorso diagnostico-terapeutico ottimale.

Dr.ssa Cristina Penati

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