Le patologie proctologiche sono problematiche che riguardano la parte finale dell’intestino e soprattutto il retto e l’ano.
Le manifestazioni possono riguardare uomini e donne con la comparsa di emorroidi, ragadi, fistole e non solo.
In particolare, nelle donne queste malattie sono spesso associate a disturbi che riguardano la vescica, l’utero e la vagina.
Sono tutte situazioni che comportano non pochi disagi per cui è fondamentale rivolgersi a una struttura specializzata per sottoporsi a visite proctologiche per accedere a una diagnosi precoce.
Non appena si dovessero presentare dei sintomi specifici come i dolori anali durante l’evacuazione oppure la presenza di sangue nelle feci, è importante affidarsi a un poliambulatorio che mette a disposizione la competenza e l’esperienza di un proctologo come il Dr. Marco Polese.
Occorre superare l’imbarazzo che spesso è collegato a questa condizione patologica e affidarsi a un professionista capace di proporre un trattamento adeguato.
Le emorroidi
Tra le patologie proctologiche più comuni ci sono le emorroidi. Una condizione che riguarda uomini e donne, comportando dolori e disagi.
Volendo essere più precisi, si parla di emorroidi in caso di infiammazione delle vene emorroidali.
In pratica, le emorroidi si prolassano all’esterno dell’ano a causa di un cedimento della mucosa rettale. Solitamente a questo fenomeno si accompagna anche la formazione di un grumo di sangue che purtroppo ha la conseguenza di rendere più doloroso il tutto.
Ci sono dei sintomi ben precisi: in particolare il sanguinamento, il costante prurito e dei dolori soprattutto durante l’evacuazione.
È una condizione che viene causata da diversi fattori tra cui la stitichezza ma anche la gravidanza per le donne. Inoltre non aiuta certamente avere uno stile di vita sedentario.
Per prevenirle è importante avere la consuetudine di fare attività fisica seppur in maniera moderata, ottimizzare la propria dieta, rendendola ricca di fibre e assumendo molti liquidi.
I trattamenti presi in considerazione dipendono dalla gravità del problema. Le emorroidi, infatti, vengono catalogate in stadi di classificazione.
- emorroidi di primo e secondo stadio: solitamente è sufficiente migliorare le proprie abitudini igieniche e procedere con accorgimenti che riguardano l’alimentazione e l’attività fisica;
- per situazioni più gravi si possono adottare delle tecniche che prevedono la legatura elastica e le iniezioni sclerosanti. Come ultima soluzione prevista nei casi più gravi, si valuta l’intervento chirurgico che permette di risolvere adeguatamente.
Le ragadi anali
Le ragadi anali colpiscono la parte terminale dell’intestino nella zona del retto e dell’ano. Si tratta di piccole ferite o per meglio dire lacerazioni della mucosa interna dell’ano.
È un problema che spesso e volentieri si accompagna alle emorroidi e che soprattutto si associa alla stitichezza e a un’alimentazione basata sulla quasi totale assenza di fibre.
Queste lacerazioni vengono causate dalla pressione a cui vengono sottoposti i tessuti anali comportando una sorta di strappo.
Le ragadi anali causano forti dolori durante la defecazione e spasmi dell’anello anale. I sintomi più comuni sono:
- il sanguinamento con un colore rosso vivo durante la defecazione
- infiammazione
- prurito
- sensazione di avere un corpo estraneo nell’ano.
Le cause possono essere molteplici, a partire dalla difficoltà nel defecare per via della grandezza e della durezza delle feci.
Ci sono poi altre situazioni come la stitichezza ma anche le malattie che solitamente colpiscono l’intestino come la diarrea cronica.
È importante sottoporsi ad una visita proctologica per ottenere una corretta diagnosi e trattamenti.
In particolare, la prevenzione è legata ad uno stile di vita ottimale e soprattutto ad una dieta equilibrata nella quale non devono mancare fibre e liquidi. Ovviamente, l’attività fisica aiuta e bisogna evitare il sovrappeso e l’obesità.
Altre patologie proctologiche
Non ci sono soltanto emorroidi e ragadi anali tra le patologie proctologiche. Ne esistono altre tra cui le più comuni sono gli ascessi e le fistole anali e perianali.
Spesso si manifestano contemporaneamente perché sono associate e sono di natura infiammatoria.
L’infiammazione riguarda le ghiandole che si trovano nella parte interna della zona dell’ano e del retto.
Gli ascessi sono delle tumefazioni che comportano dolore e possono causare anche la fuoriuscita di un materiale purulento. Non è raro che a questo sintomo si associ anche la febbre.
Sono delle situazioni che compromettono il benessere del corpo e che vanno valutate adeguatamente attraverso una visita specialistica.
La visita proctologica
Per poter curare correttamente le patologie proctologiche è importante richiedere e ottenere tempestivamente una visita proctologica presso una struttura specializzata come Med4You.
La visita prevede una prima parte in cui c’è l’interazione tra il professionista e il paziente che deve proporre tutte le informazioni necessarie per la corretta anamnesi.
Bisogna indicare le caratteristiche del problema, le proprie abitudini alimentari ed eventualmente il vizio del fumo e situazioni che potrebbero innescare questo genere di problematiche come la sedentarietà e la scarsa propensione ad effettuare attività fisica.
Deve esserci un rapporto di massima fiducia e trasparenza tra il medico e il paziente in maniera tale da migliorare lo svolgimento della visita e ottenere una diagnosi corretta.
Sulla base dei dati dell’anamnesi, il medico procede con eventuali analisi ed esami clinici che riguarderanno necessariamente la zona rettale.
Inoltre, è possibile che venga effettuata l’ispezione del canale anale con esplorazione digitale.
Inoltre, si esegue l’anorectoscopia con l’utilizzo di un apposito strumento chiamato anoscopio. Si tratta di un piccolo tubo che permette di ispezionare in maniera dettagliata questa parte del corpo e avere tutte le informazioni necessarie per scegliere il trattamento più adatto.
Tra le altre tipologie di esami diagnostici che possono essere effettuati ci sono la colonscopia e l’anoscopia.
Un’ultima considerazione va fatta in ottica preparazione alla visita proctologica. Il paziente deve effettuare un clistere da 250 cc due ore prima della visita. Inoltre è importante portare con sé anche tutta la documentazione di cui si dispone, relativa ad analisi ed esami già eseguiti in precedenza.
Vivere bene con le patologie proctologiche
Le malattie proctologiche possono avere conseguenze anche piuttosto gravi. Fortunatamente è possibile prevenire tutto questo e gestire tali condizioni assumendo uno stile di vita adeguato.
Innanzitutto, occorre migliorare l’alimentazione inserendo tanti alimenti ricchi di fibre e bevendo almeno due litri di acqua al giorno e altri liquidi (no alcolici).
Inoltre, è certamente consigliato svolgere regolare attività fisica nella quotidianità.
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