L’ecografia al seno è un esame diagnostico indolore e senza rischi per la salute che si effettua usando le onde sonore per realizzare immagini dell’interno del seno.
Queste ultime vengono elaborate da un computer il quale, per mezzo di specifici software, offre la possibilità di condividere parametri importanti e specifici che vengono interpretati da uno specialista.
L’ecografia al seno, denominata dagli esperti anche ecografia mammaria, è un importante esame che affianca senza sostituire la nota mammografia. Gli specialisti riconoscono, infatti, che entrambi gli esami sono utili per raggiungere un unico e completo risultato diagnostico dello stato fisiologico della mammella.
Fare un’ecografia al seno non comporta controindicazioni o particolari rischi legati all’uso di radiazioni e quindi è un esame assolutamente fattibile anche per le donne in gravidanza.
L’esame è notevolmente accurato ed è una tecnica diagnostica molto collaudata nel tempo.
Quando è necessario fare l’ecografia al seno
In genere essa viene subito correlata allo screening del cancro al seno. Tuttavia, questo tipo di esame è utile per valutare eventuali cambiamenti patologici all’interno della mammella, come ad esempio la formazione di noduli o cisti colme di liquido.
L’ecografia è importante per filtrare la natura di una massa sospetta distinguendola in massa liquida come le cisti e masse non liquide bensì solide che potrebbero corrispondere a neoplasie.
Questo esame diagnostico è, inoltre, utile per permettere all’operatore di effettuare una biopsia facendosi aiutare dagli ultrasuoni per individuare il punto esatto in cui estrarre cellule potenzialmente cancerogene per mezzo dell’ago aspirato.
Come si effettua
La procedura non è complessa in quanto è molto simile ad una normale ecografia di routine. Si applica un gel sulla zona da esplorare e sulla superficie del trasduttore. Dopodiché, quest’ultimo viene messo a contatto con la pelle per l’invio delle prime onde sonore a bassa frequenza.
Il medesimo trasduttore rileva gli echi e li raccoglie mentre interagiscono con la superficie degli organi interni, in questo caso del seno. In ultima fase, questi echi vengono trasformati in immagini visibili proiettati dallo schermo di un pc. L’intera procedura non provoca dolore non essendo invasiva determinando solo una lieve pressione nella zona di indagine.
Cosa avviene dopo l’ecografia al seno
Il senologo esaminerà le immagini raccolte ed elaborate dal software ed esprimerà una refertazione nel giro di pochi giorni. Qualora il referto dovesse dare motivo di ulteriori esami, sarà necessario proseguire l’indagine per mezzo di una radiografia del seno o una biopsia con ago aspirato il quale preleverà le cellule sospette che verranno sottoposte ad ulteriori esami clinici.
L’ecografia al seno è un approccio diagnostico a favore del benessere delle donne divenendone meritatamente un alleato prezioso. Ricorrere tempestivamente a questo esame riduce notevolmente i pericoli che potrebbero sorgere in seguito all’insorgenza di una patologia a carico della mammella dando alla prevenzione una voce importante nella nostra vita.
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