Nei primi 5 anni dall’inizio dell’attività sessuale l’80% delle ragazze entra in contatto con il papillomavirus (HPV)”. È quanto ha spiegato il dottor Dario Recalcati, ginecologo specialista dello studio medico d’Arcore Med4you, il quale ha specificato che “per tutto il mese di febbraio il nostro studio mette a disposizione una speciale promo: visita e Pap test a 90 euro“.

Tra salute e benessere la chiusura del 2020 non registra certo un bilancio positivo. In tal senso, la fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha infatti denunciato che nel solo 2020 sono stati diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni di cui 195 mila negli uomini e 182 mila nelle donne. Mille al giorno, secondo i dati Airtum. Di questi tumori, il 40% può essere prevenuto adottando uno stile di vita corretto e diagnosticato il più precocemente possibile. In modo particolare, ha sottolineato il dottor Dario Recalcati, “il Papilloma virus è una delle infezioni più diffuse. Fare prevenzione è possibile e fondamentale, poiché è stato capito come la presenza di questo virus sia strettamente correlata o più precisamente, causa necessaria, per l’insorgere di diverse tipologie di tumori tra cui quello al collo dell’utero“. 

Prevenire è meglio che curare. Oltre il detto, una raccomandazione che Med4you sottolinea. Soprattutto quando, spiega il dottor Recalcati, “l’uso del preservativo non garantisce una copertura del 100% poiché non copre l’intera area genitale, seppur il suo utilizzo rimane importante”. La miglior prevenzione è la vaccinazione, pratica per la quale, in Brianza, esistono diversi centri vaccinali di cui almeno 2 intraospedalieri. Importante è sottolineare che per gli individui tra gli 11 e i 12 anni, l’Ats offre gratuitamente il vaccino. Per i soggetti in età superiore è invece possibile, all’interno di questi centri vaccinali, accedere alla vaccinazione mediante un prezzo calmierato, infatti circa i 2/3 del costo sono a carico del servizio sanitario.

INTERVISTA AL DOTTOR DARIO RECALCATI

Quali sono le cause del cancro della cervice?

“Il cancro della cervice si sviluppa molto lentamente, in un lasso di tempo che può durare anche anni. Periodo durante il quale le cellule che rivestono la cervice subiscono delle modificazioni, portando ad una condizione descrivibile come precancerosi. Questo fenomeno  – precisa il dottor Recalcati – in assenza di una diagnosi e quindi di un trattamento adeguato, nel tempo potrebbe evolvere fino a diventare un carcinoma. Ma, per fortuna, quasi sempre questo è un processo lento e lascia ampio spazio alla prevenzione e alla diagnosi mediante le corrette visite di controllo” .

Che cos’è la neoplasia intraepiteliale cervicale?

“La neoplasia intraepiteliale cervicale (convenzionalmente denominata CIN), è, di solito, la conseguenza di un’infezione virale causata dal Papillomavirus umano (HPV), un virus molto comune che può infettare  le cellule che rivestono alcuni organi dell’apparato genitale sia femminile che maschile (cervice, vagina, vulva, pene), la regione perinanale e l’orofaringe. L’HPV si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali, seppur esistano altre vie d’infezione. Due terzi delle donne sessualmente attive verrà prima o poi a contatto con l’HPV nel corso della vita, ma ci vuole tempo prima che queste lesioni si trasformino in cancerose. Inoltre, nella maggior parte dei casi il sistema immunitario riuscirà a debellare l’infezione senza conseguenze, è infatti la persistenza dell’infezione alla base dello sviluppo delle lesioni precancerose, cosa che, nuovamente, sottolinea l’efficacia di una corretta prevenzione”.

Il Papillomavirus è unico oppure esistono delle varianti? 

“Papillomavirus è il nome della famiglia di virus all’interno della quale troviamo numerosi “tipi” di HPV definiti sierotipi, ciascuno identificato da un numero (ad esempio, HPV 16, 18, 21, ecc.), ma non tutti hanno lo stesso potenziale carcinogenetico. Alcuni sembrano in grado di determinare con maggior frequenza l’insorgenza del cancro alla cervice tanto da essere definiti ad alto rischio oncogeno, tra questi in particolare, i tipi 16 e 18, sono causa di oltre il 70% dei tumori della cervice.  Tuttavia la presenza dell’infezione non comporta necessariamente la comparsa della neoplasia intraepiteliale cervicale, così come nella maggior parte dei casi, questa non evolverà verso il carcinoma”.

Dottor Recalcati, come si previene il cancro alla cervice?

“Due sono le strategie più efficaci per ridurre il rischio dell’ insorgenza della malattia: la diagnosi precoce della neoplasia intraepiteliale cervicale e la prevenzione dell’infezione da HPV mediante il vaccino.

La diagnosi precoce delle lesioni è possibile sottoponendosi periodicamente al Pap test, l’unico esame in grado di individuare le modificazioni cellulari in stadio iniziale. Questi è raccomandato nelle donne di età compresa tra i 25 e 64 anni. Mentre completa lo screening il test per l’HPV nelle donne di oltre 30 anni.

La vera strategia di prevenzione è e resta la vaccinazione, che protegge contro l’infezione  proprio da HPV 16 e 18, ma non solo: a seconda del vaccino (ne esistono 3) la protezione può essere estesa anche ad altri sierotipi. È un vaccino che proteggendo dall’infezione protegge dal cancro HPV correlato.

Il vaccino è indicato possibilmente prima del primo rapporto sessuale, motivo per cui viene offerto gratuitamente ai dodicenni. È efficace e sicuro e, a seconda dei casi, possono essere fatte  2 o 3 dosi senza necessità di ulteriori richiami”.

Quali sono i sintomi delle lesioni precancerose?

“Purtroppo questo tipo di lesioni non dà alcun sintomo. Proprio per questo motivo è estremamente importante l’esecuzione periodica del Pap test, in modo da poter cogliere tempestivamente ogni qualunque modificazione cellulare”.